Petit Jorasses - Bonatti Mazeaud



Ah che dura la sveglia alle 6:45!!!! Faccio lo zaino, colazione con la mamma e via per Courmayeur dove mi aspetta Massimo (che ho conosciuto un paio di settimane prima al col Flambeaux). Saliamo a passo lento verso l'ipertecnologico bivacco Gervasutti. I pomelli delle maniglie delle porte sono tenuti insieme con il nastro adesivo, l'elettricita' non funziona, i materassi sono alti un dito e duri come marmo... Cominciamo bene! Il posto pero' merita veramente e il soggiorno del bivacco, a picco sul nulla con il grande vetro panoramico e' meraviglioso. Dopo una cena abbondantissima, andiamo a letto con sveglia alle 5, un po' turbati dalla fortissima pioggia che scende. Alla mattina pero' non piove, la parete e' asciutta e l'esplorazione preliminare della discesa al ghiacciaio ci conduce in 45 minuti esatti al punto di inizio della via. Diedri di fattura Yosemitica ci conducono nella parte alta della parete. A sorpresa imbrocco a vista il diedro di VII tutto da proteggere. Ancora un tiro difficile che Massimo passa magistralmente e il tratto chiave e' risolto. La via ora dovrebbe diventare piu' facile, ma i tiri della variante Manera che permettono di evitare l'orrido colatoio in cui si infila l'originale Bonatti non sono esattamente facili. Dal termine della via, uno sguardo a sinistra ci ricorda dove siamo, e la nord delle Grandes Jorasses avvolta dalle nubi e' un tetro presagio di quello che sta per accadere. Un'improvvisa tempesta di grandine ci impedisce di fare la foto di rito al termine della via, e cominciamo a correre giu' sulle doppie. Le corde sono sempre piu' zuppe, e recuperarle e' ogni volta sempre piu' penoso. In meno di tre ore siamo al bivacco, fradici. Ridiamo della nostra sorte e dell'accuratezza del meteo di regione.vda.it. La pioggia non accenna a diminuire. Il dado e' tratto: dormiremo qui un'altra notte. Per fortuna il cibo non manca. Spunta il sole (che non durera' pero' molto). Ne approfittiamo per mettere i vestiti ad asciugare. Il vento si porta via ovviamente il mio unico paio di mutande... Ad un certo punto vediamo arrivare altri due sventurati, Eugenio e Dario, che ci terranno compagnia durante la sera e, nonostante il loro progetto arrampicatorio, sulla discesa sotto la piogggia la mattina dopo.