Piz de Mucia - Normale dalla capanna Genziana
"Mettono una finestra di bel tempo domenica in Svizzera. Andiamo al San Bernardino?"
"Potremmo tornare al Bregagno e salirlo da nord!"
"No dai, sii buono... andiamo allo Zapporthorn"
"Dai, ci sentiamo piu' tardi e decidiamo"
Cosi' inizia questa salita, con tutt'altra destinazione che presto naufraga... C'e' un vento fortissimo e soprattutto una traccia che conduce nel nulla. 1500 metri cosi', lastroni che mandano cattivi presagi, il canale che probabilmente sara' pericolosissimo ci convincono ad abbandonare progetto originale. Riscendiamo un pezzo e prendiamo un'altra traccia, con destinazione non precisata che poi scopriremo essere il Piz de Mucia.
Le sorprese si seguono in rapida sequenza: superiamo un primo gruppo e al posto di trovarci a battere traccia, troviamo una trincea; non vediamo neanche un segno di discesa; passiamo sotto un'inquietante valanga, eppure tutto e' perfettamente saldo; raggiungiamo a pochi minuti dalla vetta un gruppo del cai di Saronno che si è preso la briga di battere tutta la traccia e che molto gentilmente ci concede anche la prima discesa!; nonostante il vento la neve e' fantastica per tutta la parte alta della discesa (l'ultima parte un po' meno).
Bella gita, e belli i candelotti che vengono giu' dal tetto del bar, tutti equidistanziati, perche' la precisione e' d'obbligo in certe cose!