Monte Bianco - Discesa della parete Nord
Prima o poi questo tipo di sogni si realizza, basta avere pazienza e sperare che le mille circostanze che devono coesistere vengano a sovrapporsi.
Partiamo con una serie di possibilita' aperte, ma senza un vero e proprio piano: l'unica certezza e' che dormiremo al Cosmiques, che lavora a capacita' molto ridotta e fa il sold out con noi quattro e altri 56.
Usciamo dal rifugio presto, perche' abbiamo notizie incredibili sulla nord del Maudit, ma non vogliamo escludere a priori l'opzione di salire in cima al Bianco.
Il vento e la nevicata della notte hanno coperto i segni di passaggio del giorno precedente, cosi', superati i due seracchi del Tacul, dobbiamo battere nuovamente la traccia su quasi tutto il percorso. Fa veramente freddo, le previsioni parlano di isoterma 0 a 3200 metri, e un vento inclemente non lascia tregua.
Procediamo lentamente, ma sia io che Jack abbiamo deciso che arriveremo sul tetto delle Alpi. Gli altri due, ignari, ci danno fiducia. Nico, nonostante la notte insonne, non sente gli effetti della quota.
Iniziamo a scendere e il vento improvvisamente si placa. Qui l'inattesa sorpresa: polvere invernale al solstizio d'estate.
Il rientro a Plan des Aiguilles e' un calvario, pero' dopo questo giro nulla ci puo' far andare via il sorriso