Angelo "Angelo" Curti

Ricordo bene l'anno in cui ho conosciuto Filippo per la prima volta, il 2014. Quell'anno avevamo visitato alcune belle pareti che non avevo ancora calcato e lungo vie per nulla banali, in primis il Qualido e la Torre Trieste. Da allora, mentre il suo curriculum di ascensioni diventava sempre più lungo e con tante difficili salite, ci siamo sempre tenuti in contatto, alternando momenti di notevole frequentazione ad altri in cui gli incontri erano più sporadici. Un po' di avventure ne abbiamo vissute assieme, dalle tranquille giornate in falesia a qualche scialpinistica affrontata con un ritmo che ci ha tritato le gambe e letteralmente spompato, per non menzionare le belle vie salite e qualche bivacco sotto le stelle. Come intuibile, siamo anche tornati indietro con la coda fra le gambe in certe occasioni. "Fa parte del gioco" si potrebbe dire, ma dispiace sempre un po'. Mancherebbe solo di legarmi con lui per una cascata di ghiaccio ma ho capito ormai che per Filippo il ghiaccio verticale non costituisce l'elemento prediletto. Matematico io, fisico lui, ogni tanto è piacevole anche qualche chiacchiera un po' più scientifica del normale, mica bisognerà andare in giro a parlare solo di montagna e alpinismo!